Se senti questo odore strano in città stai respirando smog: ecco come riconoscerlo

Quando ci si aggira per le strade cittadine, può accadere di percepire un odore insolito, pungente o sgradevole: questa è spesso la prima avvisaglia dello smog presente nell’aria urbana. L’inquinamento atmosferico nelle città non solo compromette la qualità della vita, ma può presentarsi sotto forma di odori riconoscibili a cui spesso, durante la routine quotidiana, non si presta sufficiente attenzione. Riconoscere questi segnali olfattivi rappresenta il primo passo per tutelare la propria salute, specie nei periodi in cui l’aria diventa più stagnante e il traffico aumenta.

L’odore dello smog: caratteristiche e origini

Lo smog cittadino è un miscuglio di agenti inquinanti provenienti da fonti diverse: principalmente scarichi delle automobili, impianti di riscaldamento, industrie e talvolta reazioni chimiche favorite dall’irraggiamento solare. Questi agenti rilasciano composti odorosi che possono variare a seconda della città, della stagione e delle condizioni meteorologiche. L’odore tipico dello smog è spesso descritto come acre, metallico, simile a quello dei gas di scarico o delle vernici, con note percepibili di zolfo, benzina, fumo e talvolta di spazzatura fermentata inquinamento atmosferico .

Uno degli elementi distintivi dello smog è la presenza di diossido di zolfo (SO2), un gas incolore la cui concentrazione può però causare un odore caratteristico, paragonabile al fiammifero appena spento o alle acque sulfuree . Altri composti tipici dello smog sono il monossido di carbonio, gli ossidi di azoto (che danno un sentore di ammoniaca), e le polveri sottili (che trasportano molecole odorose nell’ambiente).

Perché il naso è (a volte) un alleato imperfetto

Il nostro sistema olfattivo è progettato per rilevare molte sostanze presenti nell’aria, soprattutto quelle potenzialmente pericolose. Tuttavia, la capacità di percepire un odore dovuto all’inquinamento è influenzata da elementi oggettivi (come la volatilità della sostanza), soggettivi (differenze tra individui), e ambientali (temperatura, pressione atmosferica, umidità, vento) . Ad esempio, alcune sostanze altamente tossiche – come il benzene e il cloroformio – sono praticamente inodori a concentrazioni comunque pericolose. Al contrario, altre sostanze come il diossido di zolfo o certi composti organici volatili hanno soglie olfattive molto basse e risultano fastidiosamente riconoscibili anche in piccole dosi.

La soggettività nella percezione degli odori fa sì che ognuno riconosca lo smog in modo diverso: c’è chi distingue facilmente le note del gasolio bruciato o del bitume, chi avverte l’odore dolciastro dei solventi nei giorni più caldi, e chi nota il cambiamento soprattutto nella componente “pesante” dell’aria dopo un temporale, quando le particelle vengono momentaneamente spazzate via e l’odore muta sensibilmente.

Smog urbano: come riconoscerlo e distinguerlo dagli altri odori

Riconoscere quando si è esposti allo smog solo tramite l’olfatto non è sempre semplice, ma esistono alcuni segnali caratteristici:

  • Odore acre o pungente, simile a quello di gomma o plastica bruciata – tipico delle aree a intenso traffico veicolare.
  • Sfumature di zolfo o uova marce, dovute a composti solforati e alle emissioni industriali.
  • Sentore di benzina o solvente, specialmente vicino alle arterie principali o nei pressi di distributori carburante.
  • Odore di polvere, terra bruciata o “aria pesante”, spesso avvertito nei giorni di afa, quando le polveri sottili aumentano la loro concentrazione al suolo.
  • Nei periodi di alta pressione atmosferica, l’aria stagnante può accentuare la persistenza degli odori e renderli più facili da distinguere.

Va ricordato che la presenza di smog può essere mascherata da altri odori urbani, come quello dei rifiuti, di scarichi fognari o di trasporti pubblici, e ciò complica ulteriormente la distinzione. Proprio per questo motivo sono state realizzate in alcune città mappe olfattive, che aiutano a tracciare e identificare le aree a maggior rischio attraverso la raccolta delle percezioni olfattive della popolazione .

Salute e sicurezza: i rischi dello smog “che si sente”

Avvertire spesso un odore sgradevole nell’aria non dovrebbe mai essere ignorato. La scienza ha dimostrato che l’esposizione agli odori da inquinamento è più di una semplice questione di fastidio: rappresenta un reale rischio per la salute. In particolare, persone con asma, allergie o patologie respiratorie possono subire gravi peggioramenti dei sintomi in presenza di smog olfattivamente percepibile, arrivando a soffrire di irritazioni alle vie respiratorie, bruciore agli occhi e cefalea .

Effetti più subdoli, ma altrettanto gravi, sono stati evidenziati anche per chi soffre di disturbi dell’umore e depressione, a causa della continua sollecitazione sensoriale legata agli odori molesti. L’“inquinamento odorigeno” non è dunque solo una questione di comfort ambientale, ma riguarda anche il benessere psicofisico complessivo degli abitanti delle città.

Per proteggersi dagli effetti dello smog, è consigliabile evitare l’attività fisica intensa nelle principali ore di traffico e in presenza di forti odori, preferire l’uso di mascherine filtranti nei giorni di forte inquinamento, e garantire un buon ricambio d’aria negli ambienti interni, purificandola dove possibile .

Diventare più consapevoli del proprio olfatto e imparare a distinguere le diverse “firme odorose” della città aiuta non solo a difendersi dalle sostanze nocive, ma anche a contribuire in modo attivo alla segnalazione delle aree più inquinate, supportando iniziative per il monitoraggio e la prevenzione dello smog urbano, un tema di sempre maggiore rilievo per la qualità dell’aria e la salute pubblica.

Lascia un commento